Perché il suolo è fondamentale per la vita sulla Terra?
04 dicembre 2024
04 dicembre 2024
Funzioni e servizi ecosistemici del suolo che garantiscono la biodiversità, la sicurezza alimentare e la regolazione del clima
Il suolo è un elemento chiave per la vita sulla Terra in quanto è in grado di offrire un numero elevatissimo di servizi ecosistemici indispensabili per la sopravvivenza di piante, animali ed esseri umani.
Nonostante possa apparire come un’entità statica e priva di vita, il suolo è uno degli ecosistemi più vari della Terra e per questa sua caratteristica è in grado di ospitare una vastissima diversità e quantità di organismi, pari a un quarto della biodiversità terrestre.
Tutti questi organismi interagiscono tra di loro, con le piante e con i piccoli animali, formando un network di attività biologica che contribuisce in maniera sostanziale alla vita sulla Terra tramite i cicli biogeochimici di elementi come il carbonio, l’idrogeno e l’acqua.
Gli organismi che popolano il suolo, definiti biota del suolo, comprendono batteri, funghi e protozoi e macro-fauna visibile come i vermi di terra, le termiti e le formiche. Sono proprio questi organismi che, con le loro attività in sinergia a quelle delle piante, forniscono i servizi ecosistemici di cui si tratterà nel successivo paragrafo.
Negli ultimi 30 anni, grazie all’utilizzo di nuovi sofisticati strumenti, come quelli impiegati per il sequenziamento automatizzato del genoma, è stato possibile scoprire una parte importante delle inscindibili relazioni tra il suolo, la sua salute e quella degli organismi che lo abitano, permettendo agli scienziati di comprendere alcune delle innumerevoli funzioni e servizi ecosistemici del suolo.
È curioso notare che a causa dell’incredibile vastità e diversità degli esseri viventi in esso (100 milioni di specie di batteri e 1.5 milioni di funghi) si stima che la nostra comprensione delle funzioni del suo microbioma sia intorno allo 0,14% per quanto riguarda le funzioni dei funghi e lo 0,02% per quanto riguarda le funzioni dei batteri, come ha portato alla luce la ricerca The total microbiome functions on bacteria and fungi, condotta nel 2020 da Starke, R, et al.
Cosa sono i servizi ecosistemici?
Come detto in precedenza, alcuni dei processi e dei componenti naturali del suolo sono in grado di fornire beni e servizi che soddisfano direttamente o indirettamente le necessità umane, garantendo i servizi ecosistemici.
I servizi ecosistemi del suolo sono suddivisi in diverse categorie e comprendono i servizi di approvvigionamento, come la produzione di cibo e di acqua potabile e servizi di regolazione del clima e delle maree, delle malattie e dell’impollinazione. I servizi di supporto comprendono il ciclo dei nutrienti e in generale nel mantenimento delle condizioni necessarie alla vita sulla Terra, mentre i servizi di valore culturale comprendono tutti i benefici non materiali di tipo estetico, spirituale e ricreativo.
Grazie alla sua capacità di riciclare la materia tramite la degradazione della sostanza organica morta, il suolo fornisce i nutrienti essenziali al supporto della crescita delle piante, come l’azoto, il fosforo, il potassio e molti altri. Questi nutrienti sono dunque direttamente indispensabili alla produzione agricola di cibo e fibre.
Il suolo è la più grande riserva terrestre di carbonio ed è in grado di contenerne, a livello globale, più della vegetazione e dell’atmosfera messe insieme. Inoltre, ha un ruolo rilevante nella regolazione del flusso degli altri gas serra come il metano e gli ossidi di azoto. Per questo motivo, e a seconda del suo stato “di salute”, il suolo può essere sia una riserva di carbonio che una fonte di emissioni di gas serra ricoprendo in questo modo un ruolo determinante nella regolazione del clima.
Tramite l’infiltrazione e la percolazione nelle riserve sotterranee, il suolo regola, conserva e filtra l’acqua, purificandola e arricchendola di minerali. Il suolo è in grado di mitigare l’impatto dell’inquinamento sull’ambiente e sulla salute umana, modificando e controllando il comportamento degli inquinanti, limitandone il trasferimento ad altri componenti naturali. La materia organica del suolo riesce infatti a trattenere inquinanti organici, metalli pesanti e radionuclidi.
Il suolo è una notevole risorsa di microbi, cruciale per incrementare la sopravvivenza, la crescita e la tolleranza delle piante agli stress ambientali, inducendo naturalmente una resistenza ai patogeni e agli insetti. Se la diversità degli organismi presenti nel suolo è bassa, la vulnerabilità delle piante aumenta, esponendole a parassiti e malattie.
I processi guidati dagli organismi che popolano il suolo possono infine avere impatti positivi o negativi sulla salute umana a seconda dello stato della sua funzionalità. Attraverso l’immensa varietà genetica che risiede al suo interno, il suolo è una risorsa per lo sviluppo di nuove medicine. La penicillina e la streptomicina sono solo due esempi di farmaci sviluppati dal microbioma del suolo, in particolare dai funghi e dai batteri che vi abitano. Questi organismi infatti, hanno dato origine a composti bioattivi utilizzati nella lotta contro le infezioni batteriche.
Un suolo non in salute, può causare allergie o infezioni. I problemi respiratori riscontrati spesso nelle città sono però sostanzialmente ridotti con l’aumentare dell’esposizione ai microorganismi del suolo, in quanto questa esposizione aumenta la presenza di batteri sulla pelle e conseguentemente favorisce la risposta immunitaria.
Solo un suolo sano può offrirci ciò di cui abbiamo bisogno, dalla tutela della biodiversità al benessere della salute umana, ma purtroppo le attività antropiche sono tra le più impattanti sulla sua salute e funzionalità.
La scarsa consapevolezza e il sovrasfruttamento stanno infatti erodendo il suolo ad una velocità maggiore della sua capacità di rinnovarsi, compromettendone severamente la funzionalità e la capacità di offrire i servizi ecosistemici.
La copertura artificiale del suolo in Italia continua a velocità elevate. L’ultimo rapporto SNPA pubblicato nel 2024 rende noto che, in media, nell’ultimo anno le nuove coperture artificiali si attestano ad un ritmo di 20 ettari al giorno, con una perdita di suolo al ritmo di 2,3 metri quadrati al secondo, con un consumo di suolo totale nazionale del 7,16%, con valori in crescita continua.
La regione Lombardia è quella con il tasso di consumo di suolo più elevato (12,19%), seguita dal Veneto (11,86%) e dalla Campania (10,57%). È importante ricordare che il suolo è una risorsa non-rinnovabile (nella scala dei tempi umani) e le terre produttive sono un bene limitato, per questo una gestione sostenibile del suolo è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e tutti i servizi ecosistemici.
È importante che aziende ed enti pubblici si adoperino sempre di più per proteggere questa risorsa, adottando piani e strategie per contrastare il consumo di suolo, in linea con le normative nazionali ed europee sulla sanificazione dei suoli, ad esempio adottando soluzioni innovative e basate sulla natura (Nature Based Solutions) nella progettazione o rifunzionalizzazione di edifici e spazi urbani e nella realizzazione di infrastrutture.